La CISL e l’ANOLF Nazionale promuovono il Manifesto per la “Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili” (MGF) del prossimo 6 febbraio.
L’impegno della Cisl contro questa pratica disumana – riconosciuta ormai a livello internazionale come violenza contro l’integrità fisica e psichica della persona – resta forte e determinato.
Nei prossimi cinque anni si è stimato che saranno quasi 70 milioni le vittime di questa brutalità a livello globale. Una piaga che riguarda soprattutto Africa e Medio Oriente, ma non risparmia neanche l’Unione europea, dove risiedono centinaia di migliaia di donne che hanno subito infibulazione.
Il nostro Paese, purtroppo, registra in Europa il più alto numero di casi, specialmente tra le comunità somale e nigeriane. Nonostante l’iniziativa del parlamento europeo e la legge N.7 del 2006, sostenuta e voluta dalla Cisl e dall’Anolf, sono ancora moltissime le donne e le bambine sottoposte a mutilazioni.
La resistenza ad abbandonare la pratica, trova radici nello scarso livello di consapevolezza tra le donne immigrate che, non raggiunte dalle istituzioni e dai corpi intermedi, restano prede della paura, di riti retrivi, lontane dal riconoscimento dei propri diritti umani, dalla conoscenza delle reti di protezione in grado di difenderle.
Il lavoro da svolgere è ancora molto, sia sotto il profilo dei controlli e della repressione, sia sul lato della prevenzione e della sensibilizzazione in insediamenti formali e informali, ancora troppo chiusi, emarginati, scarsamente integrati alle articolazioni sociali, all’istruzione, ai più elementari diritti e doveri di cittadinanza.
Si rende quindi necessaria la conferma e il consolidamento della più capillare azione sussidiaria di divulgazione, informazione, coinvolgimento, per trasmettere alle famiglie migranti la piena conoscenza delle norme, e alle donne interessate piena consapevolezza dei propri diritti. La Cisl, insieme all’Anolf, andrà avanti in questo percorso, promuovendo un salto culturale oltre che una stretta penale, mettendo in campo ascolto, sostegno, presidio concreto con i propri sportelli e le proprie articolazioni.