In un anno caratterizzato da molteplici avvenimenti – tra i quali la tragedia di Cutro, gli altri naufragi e il perdurare della guerra in Ucraina –, il Rapporto di Fondazione ISMU ETS analizza le questioni più significative utili a comprendere e gestire la realtà delle migrazioni.
Il volume, oltre a presentare gli aspetti statistici, prende in esame i diversi profili della presenza straniera, quali la partecipazione al mercato del lavoro, la scuola multiculturale, le condizioni di salute, le appartenenze religiose e pone una particolare attenzione ai numerosi interventi normativi dell’anno. Il Ventinovesimo Rapporto si arricchisce anche di approfondimenti di attualità: il Patto sulla migrazione e l’asilo, la questione dei rifugiati e dei corridoi umanitari, il tema della violenza sui minori, gli sviluppi del conflitto in Ucraina, la questione delle tensioni tra Kosovo e Serbia, le opinioni dei cittadini europei e l’analisi dei programmi elettorali nelle elezioni regionali rispetto al tema immigrazione.
Nell’edizione 2023 non manca uno sguardo all’Europa e ai suoi rapporti con i Paesi africani. Ne emerge una policy, quella migratoria, estremamente complessa, che evidenzia ancor più la centralità della conoscenza nella governance del fenomeno.
Si stima che al 1° gennaio 2023 gli stranieri presenti in Italia siano circa 5 milioni e 775mila, 55mila in meno rispetto alla stessa data del 2022. Il bilancio demografico mostra una significativa crescita della popolazione straniera residente in Italia (+110.000 unità). Diminuisce, invece, la componente irregolare, che si attesta sulle 458mila unità, contro le 506mila dell’anno precedente. Il calo degli irregolari è dovuto principalmente all’avanzamento delle regolarizzazioni attuate nel 2022 a completamento delle procedure di “emersione 2020”. Da segnalare la consistente riduzione dei “regolari non residenti”: il loro numero è sceso da 293mila a 176mila (-117mila).
Per quanto riguarda il lavoro, il 2023 ha segnato il record storico delle assunzioni di personale immigrato – 1.057.620 persone – programmate dalle imprese italiane (fonte Unioncamere – ANPAL). Permangono, però, numerose criticità, che mostrano la necessità di una nuova governance dei processi migratori e di inclusione.
Sul fronte scolastico, il numero degli alunni con background migratorio nelle scuole italiane è tornato a crescere a un ritmo che lascia presumere che, in circa 10 anni, si potrà arrivare al traguardo di un milione di alunni con background migratorio (nell’a.s. 2021/22 il numero si attesta a 872.360 presenze). Si segnala, inoltre, che i nati in Italia rappresentano il 67,5% degli alunni con cittadinanza non italiana.
Per quanto riguarda le confessioni religiose, ISMU stima che al 1° luglio 2023 i cristiani nel loro complesso rappresentino la maggioranza assoluta (53,1%) tra gli stranieri residenti in Italia, con una presenza di immigrati cattolici che si attesta al 17,0% (i musulmani rappresentano il 29,7%).
Fonte: www.ismu.org