Il 3 ottobre del 2013 in un naufragio al largo dell’isola di Lampedusa persero la vita 368 persone. Bambini, donne e uomini che cercavano di raggiungere l’Europa nel disperato tentativo di trovare sicurezza.
Dal 2016 il 3 ottobre è diventato la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, in virtù della legge 45/2016. Secondo l’OIM (International Organization for Migration) dal 2014 ad oggi sono oltre 28mila i migranti che risultano deceduti o dispersi nel Mediterraneo. Solo nel 2023 i migranti morti o dispersi sono 2356, di cui 101 minori.
Ogni anno centinaia di uomini, donne e bambini muoiono in mare nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa. Partono su pescherecci, barconi fatiscenti e piccole imbarcazioni. Partono dall’Africa occidentale verso le Isole Canarie, dalla Turchia verso le isole della Grecia, dal Marocco verso la Spagna e dalla Libia verso Malta e l’Italia, molti altri entrano nell’Unione Europea via terra.
La guerra in Ucraina. Il numero di rifugiati dall’Ucraina è salito da 27.300 alla fine del 2021 a 5,7 milioni alla fine del 2022, costituendo così il più significativo esodo di rifugiati al mondo dalla Seconda guerra mondiale.
“Siamo ben coscienti che chi entra in Europa senza passaporto o visto, in maniera irregolare – dichiara Maria Ilena Rocha Presidente dell’ANOLF Nazionale – lo fa per tanti motivi, tra questi fuga dalla povertà, dalle persecuzione, violazione dei diritti umani e conflitti armati”.
“Abbiamo necessità – afferma Rocha – di sostenere attraverso la nostra associazione chiunque chieda aiuto, proponendo ai governi di rilanciare soluzioni per questa triste piaga, sempre in maniera pratica, umana e coerente, nel pieno rispetto della legalità e dei diritti sanciti dalle convenzioni internazionali”.