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Sono on line i nuovi Rapporti annuali sulla presenza dei migranti nelle Città metropolitane, curati dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con ANPAL Servizi S.p.A. La settima edizione esce con una veste rinnovata, che punta a una maggiore sintesi dell’informazione e alla riorganizzazione dei contenuti in una nuova forma grafica. Anche quest’anno sono nove le monografie, per ogni Città Metropolitana in cui la presenza non comunitaria risulta numericamente più rilevante (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma Capitale, Torino e Venezia) insieme a una Sintesi riepilogativa della presenza non comunitaria in tutte le 14 Aree metropolitane (incluse, quindi, Cagliari, Catania, Messina, Palermo, Reggio Calabria).

La distribuzione sul territorio nazionale, al 1° gennaio 2021, dei 3.373.876 cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti evidenzia come Milano e Roma siano le Città metropolitane che accolgono il maggior numero di regolarmente soggiornanti (rispettivamente il 12,4% e il 9,4% del totale nazionale). Seguono Torino, Napoli, Firenze e Bologna con percentuali tra il 2,9% ed il 2,1%, mentre nelle altre Città metropolitane si trova meno del 2% dei cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti.

Prosegue, se pur con andamenti difformi a livello territoriale, il processo di graduale stabilizzazione delle presenze non comunitarie: la quota di titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo sul totale dei regolarmente soggiornanti sul territorio italiano è pari, nel 2021, al 64,4% (era il 63,1% nel 2020), risultando massima a Venezia (73,4%), Messina (73,3%), Genova (69,1%), Firenze (65,5%) e Napoli (65,5%), mentre nelle altre Città metropolitane risulta inferiore alla media nazionale. Aumenta anche la quota di titolari di permessi di soggiorno legati a motivi familiari, che rappresentano il 52% dei regolarmente soggiornanti (era il 46,7% nel 2020), risultando prevalenti in quasi tutte le Città metropolitane, mentre Cagliari e Napoli sono le uniche a veder prevalere i motivi di lavoro, con incidenze pari rispettivamente a 37% e 40,9%.

Se complessivamente tra i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti si rileva un equilibrio di genere quasi perfetto (uomini 50,5%, donne 49,5%), in alcune Città metropolitane, in particolare in quelle del Sud e delle Isole, la componente maschile tra i regolarmente soggiornanti registra infatti una prevalenza più incisiva. In riferimento ai minori, che rappresentano il 22,1% dei regolarmente soggiornanti, si rileva una significativa variazione a livello territoriale: la quota risulta massima e superiore alla media nazionale a Torino (23,6%), Venezia (22,9%) e Milano (22,5%), mentre è minima a Napoli (14,8%), Cagliari (15,6%) e Roma (15,8%).

Gli oltre un milione e mezzo di lavoratori extra UE, rappresentano il 7,2% del totale degli occupati in Italia. Rispetto ai principali indicatori, emergono significative differenze nei dati relativi alle Città metropolitane: il tasso di occupazione tocca il valore massimo a Firenze (67,2%), Milano (64,8%), Roma (60,4%) e Bologna (60%), risultando invece minimo a Torino (46%), Bari (50,5%) e Genova (55,3%). La quota di disoccupati sulla forza lavoro non comunitaria, pari complessivamente al 14,8% in Italia, oscilla da un minimo del 7,3% rilevato a Venezia, ad un massimo del 23,7% dell’area metropolitana di Napoli; il tasso di inattività risulta invece minimo a Napoli (25,4%) e Firenze (25,9%) e massimo a Torino (39,7%) e Bari (38,2%).

In aumento dell’1,9% rispetto all’anno precedente, le imprese guidate da cittadini non comunitari, che rappresentano l’8,4% delle imprese registrate in Italia al 31 dicembre 2021. Roma, Milano e Napoli sono le Città metropolitane che ospitano il maggiore numero di imprese a guida non comunitaria, mentre Firenze, Milano e Genova sono quelle in cui si registra la maggiore incidenza imprese extra UE sul totale delle imprese (rispettivamente 13,7%, 13,3% e 13,1%).