E’ stato adottato il Decreto Interministeriale con cui sono chiariti le regole di accesso al Fondo per i rimborsi delle spese vive e i permessi retribuiti dei tutori volontari, figure di sostegno dei minori stranieri non accompagnati introdotta in Italia nel 2017 con la Legge n. 47 (cd Legge Zampa).
Con l’approvazione del Decreto vengono finalmente chiarite quali siano le spese rimborsabili e viene definita la procedura per ottenere i rimborsi dovuti, così rafforzando il ruolo ed il riconoscimento dei tutori volontari, privati cittadini che a titolo gratuito mettono a disposizione il proprio tempo per sostenere i minori stranieri non accompagnati nel loro percorso di integrazione.
Per quanto riguarda i permessi retribuiti, il decreto prevede che le richieste al datore di lavoro dovranno essere corredate dal nulla osta del Tribunale per i minorenni, che dichiara la necessità dell’intervento a favore del minore. Il datore di lavoro avanzerà la richiesta di rimborso alla Prefettura del territorio in cui il tutore presta la sua opera. Le spese di viaggio sostenute dal tutore per incontrare il minore o per adempiere la propria funzione, saranno rimborsate interamente qualora si utilizzino i trasporti pubblici e con rimborso chilometrico nel caso di utilizzo dell’auto.
L’articolo 4 introduce anche il concetto di equa indennità, che può arrivare a un massimo di 900 euro e può essere richiesta dal tutore volontario in circostanze straordinarie al termine di una tutela particolarmente onerosa e complessa: la richiesta va inviata al Tribunale per i minorenni competente, con una relazione che la motivi.