Una festa, un modo per viversi a vicenda e per scambiarsi pezzi di cultura in uno scenario che era proprio quello ideale. Ieri sera, alla Graziella, nel cuore di Ortigia, l’Anolf, l’associazione nazionale oltre le frontiere, presieduta in provincia di Siracusa da Antonio Bruno, insieme alla cooperativa Fatebenefratelli, Stella Maris, lo statunitense Spring Hill College, con il mediatore culturale ed artista Ramzi Harrabi, hanno dato vita alla Festa del Rifugiato.
Svariati i momenti che si sono susseguiti, temi importanti, affrontati in un’atmosfera della festa, con tanto spazio al linguaggio universale per eccellenza: la musica.
Spazio anche alla cucina, con gli studenti americani impegnati ai fornelli.
Nella casbah islamica di Ortigia, un concerto interculturale ha rappresentato il cuore della serata. “Abbiamo suonato tutti insieme- racconta Ramzi Harrabi- ci siamo divertiti. Non servivano parole, discorsoni. Bastava già questo. C’erano i migranti che risiedono alla Graziella, gli italiani, cittadini inglesi, i nostri amici gitani. E’ stato come sempre un bel momento, un appuntamento annuale, che la pandemia ha reso meno costante e meno completo negli ultimi anni, ma che ieri abbiamo finalmente vissuto pienamente”.
Fonte: www.siracusaoggi.it